Un museo a cielo aperto
Al confine dell’abitato di Località Acquarica, è possibile ammirare uno scenario unico, quello delle «tajate» o cave di pietra. Un’immagine che incuriosisce da sempre i turisti, attratti da questi imponenti piloni di pietra, incisi con la fatica e i sacrifici di centinaia di uomini che hanno contribuito allo sviluppo della comunità.
Negli anni ’60 del XX secolo erano attive 10 cave, dove lavoravano circa 200 operai, con una produzione annua di circa 25.000 mc di materiale. L'area, estesa per circa 300 ettari, rappresenta oggi un importante patrimonio ambientale, storico e culturale denso di significato, tanto da essere stata utilizzata per l’esposizione di opere d’arte contempornea, e come cornice per opere sinfoniche e cinematografiche.
Il Prof. Mario Ricchiuto ha definito le Tajate «un’opera d’arte di rara bellezza costruita dall’uomo e dalla natura e pregna di un importante significato storico - culturale [...] un’architettura al negativo, dove gli spazi vuoti corrispondono agli spazi pieni di chissà quale cattedrale, torre costiera, masseria, castello, palazzo o casa … ma quanti piezzi de ddhe cave /quante case de ddhi piezzi, scrive il poeta acquaricese Carlo Stasi nella sua poesia Alle cave» Per tale ragione, oltre ad intitolare una strada, il Comune di Acquarica del Capo ha realizzato nel 2003 un monumento ai cavatufi posto sulla rotatoria all’uscita per Taurisano: un segno per le nuove generazioni per non dimenticare il lavoro di chi spesso non conosceva orari, diritti e riconoscimenti per l’attività svolta.
Le Tajate e l'arte
Nel 2003 le Tajate sono state oggetto di attenzione da parte dell'artista tedesco Jurgen Witte, che ha inserito il complesso delle cave nel progetto "INITENERE — Percorsi d’arte nel Salento dalla civiltà della pietra all’arte multimediale", manifestazione finanziata nell'ambito del programma Cultura 2000 dell'Unione Europea, che si è snodata tra vari paesi salentini e che ha visto la presenza di artisti italiani, greci e tedeschi.
L’artista ha trasportato nelle cave una sua opera, una barca lunga 13 metri del porto di Brindisi denominata «Hotel Italia 2003». L'opera esprime in modo provocatorio lo sforzo straordinario che gli immigrati compiono per arrivare in Italia e costituisce dunque una metafora del loro punto d'arrivo. La barca, dunque, amplia la sua funzione divenendo albergo, posto di accoglienza provvisoria di gruppi di turisti, come anche di profughi che hanno come meta lo sbarco sulla costa salentina.
Le Tajate e la musica
Nel 2013 il paesaggio delle Tajate è stato utilizzato per raccontare il dolore della Madonna ai piedi della Croce, nel video dell'opera rock sinfonica “Stabat Mater”, composta dal cantautore acquaricese Franco Simone basandosi sul testo dell'omonima preghiera del XIII secolo di Jacopone da Todi. Il video, girato dal regista Federico Mudoni, con lo staff di Springo Film, vede protagonisti, oltre a Simone, il tenore romano Gianluca Paganelli (vincitore dell’edizione 2010 de “I raccomandati”) e Michele Cortese (rocker salentino già vincitore con gli Aram Quartet della prima edizione di "X Factor"), con gli arrangiamenti del maestro Alex Zuccaro. L'opera, patrocinata da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, si compone di dieci brani per ognuno dei quali è stato realizzato un video: tra questi risalta quello che dà il titolo all'opera, girato nelle Tajate, che ha attirato l’attenzione della critica e di testate giornalistiche, ottenendo il grande riconoscimento del Premio Roma Videoclip 2013 con la motivazione: “Opera che illustra la cultura italiana nel mondo e fa avvicinare la stessa cultura al cinema”.
Le Tajate e il cinema
Le cave di Acquarica sono state scelte per girare alcune scene della commedia "School of Mafia" (2021), con protagonista Nino Frassica e la regia di Alessandro Pondi, al suo terzo lungometraggio dopo "Chi m’ha visto" (2017) con Pierfrancesco Favino e Beppe Fiorello e "Tutta un’altra vita" (2019) con Enrico Brignano e Paola Minaccioni.
Il cast è composto da Nino Frassica, Paola Minaccioni, Fabrizio Ferracane, Emilio Solfrizzi, Tony Sperandeo Paolo Calabresi, Giuseppe Maggio, Guglielmo Poggi, Michele Ragno, Gianfranco Gallo, Paola Lavini, Maurizio Lombardi, Mario Pupella, Alessandra Carrillo, Paolo Calabresi, Giuseppe Nardone, Simon Rizzoni, Giulio Corso, Monica Vallerini e Giulia Petrungaro. Il film, girato nel Lazio e in Puglia con location a Nardò, Otranto e Acquarica del Capo, è stato prodotto da Rodeo Drive in collaborazione con Rai Cinema.
(Fonte: Progetto Salento n. 19, Maggio 2011).
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