Cappelle scomparse di Acquarica: S. Antonio di Vienna, S. Oronzo e S. Giuseppe
- Pro Loco Acquarica del Capo
- 19 gen 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 19 nov 2024
Indice
Cappella di Sant’Antonio di Vienna (1646)

La cappella, intitolata a Sant’Antonio di Vienna (o Abate) — eremita egiziano e Padre della Chiesa, protettore dal «fuoco di S. Antonio» — fu costruita nel 1646 quale ringraziamento per un incendio domato ed era ubicata fuori dall’abitato, nella zona alle spalle di Palazzo Marzo. Nel 1688 esistevano riferimenti a un luogo «dove si dice S. Antonio, verso il Ponente» che il Prof. Antonio Brigante ha identificato nei pressi della piazza più antica del paese in via della Resistenza.
Munita di una campanella, presentava sul muro interno un’immagine della Madonna del Carmine, Sant’Antonio di Vienna e Sant’Antonio da Padova. Presso la cappella erano associati dei Benefici ecclesiastici e il parroco e i suoi mansionari vi celebravano la Messa il 17 gennaio di ogni anno, giorno della ricorrenza del Santo. Danneggiata da un rogo, fu poi abbattuta nel 1976/77.
Cappella di Sant’Oronzo (1656)

La cappella intitolata a Sant’Oronzo — protettore dalla peste e dai terremoti — sembra sia tra le prime costruite per volontà popolare nel 1656 al fine di ringraziare il Santo per aver liberato la provincia di Terra d’Otranto dall’epidemia che colpì le popolazioni in quell’anno.
La Cappella, munita di campana, aveva sull’altare una tela raffigurante la Vergine, Sant’Oronzo e San Rocco (altro Santo guaritore della peste).
Nel 1847 il Canonico F. Montanaro ordinò di costruire la predella dell’altare e di ricoprire la Pietra Sacra con tela cerata e da F.G.M. Maselli apprendiamo che nel 1878 vi erano due confessionali. Nel 1916 il parroco Don Carlo Brigante scrisse che la chiesetta era «interdetta da oltre trent’anni ed il Municipio ne fa quell’uso che vuole non essendovi rimasto altro di Cappella fuorché il nome e la Mensa dell’altare però senza Pietra Sacra». Situata in quello che attualmente è l’angolo tra via Quarto e via Epifanio Coletta (già Strada delle Lame e poi Via Umberto I), il 20 marzo 1963 fu venduta al Comune dalla Parrocchia (in persona di Don Tito Oggioni Macagnino) e dalla Curia di Ugento e, sul finire del secolo, demolita.
In località Acquarica, attualmente esiste un'altra raffigurazione del Santo presso la chiesa della Madonna di Pompignano (ristrutturata nel 1701), attribuita al Sacerdote e pittore acquaricese Oronzo Sammali (1657 - 1725) nato proprio l'anno successivo all'epidemia.
Cappella di San Giuseppe (1902)

Nel 1902, nei pressi dell’abitazione del celebre umanista Prof. Don Giuseppe Giannuzzi (1841 - 1915) era menzionata una Cappella privata con ingresso dal prolungamento di via Neviera (attuale angolo tra via Nazario Sauro evia G. Giannuzzi).
Nel 1916 la cappella fu censita dal parroco Don Carlo Brigante durante la Visita pastorale di Mons. Luigi Pugliese: «una Cappelluccia in onore di San Giuseppe di proprietà degli eredi del fu Sac. D. Peppino Giannuzzi che la fece per comodo suo vicino alla casa di sua abitazione nella contrada Nevierea — Ma è troppo piccola».
Successivamente fu incorporata come stanza in un appartamento privato.
In località Acquarica la devozione verso San Giuseppe, oltre che dall'intitolazione dell'Asilo Infantile voluta da Carlo Marzo nel 1935, è testimoniata soprattutto dalla statua del Santo presente presso l'altare dell'Annunciazione nella Chiesa di San Carlo che, insieme a quella di Sant'Antonio, ornava un altare dedicato ai due Santi, risalente a dopo il 1636 e successivamente eliminato.
Fonti
Antonio Brigante"Acquarica del Capo in cammino - Linee storiche dalle origini all'Unità", Gino Bleve Editore, 2004;
Antonio Brigante e Tommaso Ventura, "Giuseppe Giannuzzi - Poeta e latinista acquaricese", Romeo Corchia Editore, 2007
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