Alessandro Giannuzzi nacque ad Acquarica del Capo nel 1892, ultimo dei sette figli di Luigi (Segretario comunale del paese dal 1881 al 1921) e di Vittoria Carrozzini, nonché nipote dell'illustre latinista Prof. Don Giuseppe Giannuzzi.
Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere, si trasferì a Napoli per studiare canto sotto la guida dell'insigne Maestro Cav. Reale.
Il suo debutto artistico avvenne il 9 settembre 1913 durante un concerto a Santa Maria di Leuca, alla presenza della «più eletta aristocrazia della ridente marina e dei paesi limitrofi».
L'evento, diretto dal Maestro Luigi Ratiglia di Tricase, soprannominato il «mago del contrabbasso» e considerato tra i migliori contrabbassisti italiani, vide il giovane tenore esibirsi con la romanza del Rigoletto «Ella mi fu rapita», riuscendo a «trascinare a fragorosi applausi l'uditorio».
L'8 marzo 1914, «L'Etruria», settimanale di Cortona e della Provincia di Arezzo celebrò il suo debutto teatrale durante la rappresentazione del "Rigoletto" avvenuto la sera del 1° marzo al Teatro «Garibaldi» di Foiano della Chiana.
Al giovane tenore, «il quale superò magnificamente le difficolta di una prima rappresentazione» in un teatro «affollatissimo», fu affidata la parte del Duca di Mantova: «egli che possiede voce calda ed intonatissima nonché buona padronanza della scena, figurò degnamente accanto agli altri eccellenti artisti» ripotando «uno schietto successo».
Il successo fu tale che i giornali «Tribuna» e «Nuovo Giornale» di Firenze dedicarono ampio spazio alle repliche del 19 marzo, quando il teatro si presentò «affollato d'un pubblico elegante ed intelligente. Fu dato il Rigoletto che ebbe una splendida esecuzione...il seratante fu festeggiatissimo. Ebbe calorosi applausi a scena aperta e numerose chiamate al proscenio. Egli cantò splendidamente insieme al soprano signorina Tamaroglio il duetto finale del 1. atto della Traviata. ... Al giovane e valoroso tenore Giannuzzi furono offerti molti pregevoli doni ch'egli conserverà come ricordo delle solenni onoranze e del sincero tributo di affetto e di stima che la cittadinanza colta e gentile di Foiano, volle con tanta spontaneità di sentimento tributargli in riconoscimento delle sue ottime qualità artistiche, le quali sono sincero presagio di un avvenire lieto e brillante». Il periodico «La Provincia di Lecce» menzionò in particolare una pergamena commemorativa del suo debutto teatrale, donatagli dai cittadini di Foiano.
La sua fama crescente lo portò ad esibirsi nei salotti delle famiglie più in vista di Acquarica. La sera del 4 agosto 1914, presso la residenza del Notaio Pedaci, accompagnato al pianoforte da D. Giacinto Corvaglia, interpretò la romanza «Una furtiva lagrima» dall'"Elisir d'amore", che dovette bissare, e «Questa o quella» dal "Rigoletto". La stampa dell'epoca riferì che «il giovane tenore spiegò la sua voce e fece gustare le più delicate sfumature dell'arte. In "Ella mi fu rapita", "La donna è mobile" (Rigoletto), "Salve, dimora" (Faust), riportò un vero trionfo». Tra gli ospiti illustri figuravano Egilda Mauro, consorte del Cav. Noè Stasi e Dama di Compagnia della Regina, oltre al Prof. Don Giuseppe Giannuzzi
Proseguì poi gli studi di canto lirico a Milano, tanto che nel gennaio del 1915 venne scritturato al Teatro Politeama di Treviso per «L’amico Fritz» di Pietro Mascagni, nella stagione teatrale di Carnevale.
Il 19 agosto 1915 tornò ad Acquarica per commemorare il trigesimo della morte del Sottotenente Angelo Pedaci, figlio del Notaio Francesco, caduto in battaglia sul Monte San Michele, pronunciando un discorso insieme al Dott. Vito Caputo di Melissano e allo studente Scarcella.
Il 9 agosto 1916 fu protagonista, insieme al Soprano Elena Benedetti, della stagione lirica al Politeama di Lecce con «La sonnambula» di Vincenzo Bellini, ottenendo recensioni entusiastiche. Le sue interpretazioni furono sempre accolte con grande favore dalla critica, come testimoniano i numerosi articoli pubblicati dal «Corriere Meridionale» e dal periodico «La Provincia di Lecce».
Tuttavia, la Prima Guerra Mondiale e la riorganizzazione dell'esercito italiano interruppero la sua brillante carriera: dopo aver frequentato la Scuola Ufficiali di complemento di Caserta, fu nominato Sottotenente di complemento della Sussistenza e assegnato al Distretto di Lecce dal 27 luglio 1918. Fu poi trasferito al Distretto di Firenze dove, terminata la guerra, si stabilì con la moglie. Qui lavorò come ragioniere e curatore fallimentare almeno fino al 1930, entrando in contatto con alcuni ambienti delle logge fiorentine per un breve periodo tra il 1920 e il 1921. Dichiarato permanentemente inabile al servizio militare, fu congedato con il grado di Tenente il 2 marzo 1929. In un tabellone del 1931 venne onorato pubblicamente assieme ad altri combattenti e caduti Acquaricesi della Prima Guerra Mondiale.
Si spense prematuramente il 19 febbraio 1935 ad Acquarica del Capo, all'età di 43 anni, lasciando la moglie e le due figlie, Anna e Luigia.
Fonti
AA.VV., "La Provincia di Lecce" (settimanale):
1913: A. 19, set., 21, fasc. 36;
1914: A. 20, mar., 29, fasc. 13, "I nostri artisti - il tenore Alessandro Giannuzzi";
1915: A. 21, gen., 17, fasc. 2;
1915: A. 21, set., 5, fasc. 33)"Per un caduto";
AA.VV., "Corriere meridionale" (settimanale):
1914: A. 25, ago., 13, fasc. 32, "Il tenore Giannuzzi";
1916: A. 27, ago., 10, fasc. 30;
1916: A. 27, ago., 17, fasc. 31,"La stagione lirica al Politeama";
AA.VV., "L'Etruria - Periodico settimanale di Cortona e della Provincia di Arezzo", 1914: A. 23, 8 marzo, "Corrispondenze - Foiano della Chiana - Teatralia";
AA.VV., "Annuario toscano - guida amministrativa, commerciale e professionale della regione", Ruffilli, 1930;
Brigante Antonio e Tommaso Ventura, "Giuseppe Giannuzzi - Poeta e latinista acquaricese", Romeo Corchia Editore, 2007;
Conti Fulvio, "Firenze massonica", Polistampa, 2012;
Venturi Fulvio, "Pietro Mascagni - biografia e cronologia esecutiva", Ed. Circolo musicale Amici dell'opera Galliano Masini, 2005;
Ministero della guerra, "Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Anni 1918, 1929 e 1939";
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