Silvana Simone (1942 - 2020)
- Pro Loco Acquarica del Capo
- 31 ott 2020
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 3 giorni fa

Indice
Gli esordi e la carriera
Silvana Simone nacque ad Acquarica del Capo il 22 maggio 1942 da Carlo e Basilia Morciano. Tra le prime cantautrici italiane, compose canzoni che affrontarono con coraggio temi sociali, politici ed esistenziali, sempre con uno stile personale e fuori dagli schemi.
Cresciuta in una famiglia numerosa, con cinque sorelle e tre fratelli — tra cui Franco, noto cantautore — seguì fin dall’inizio un percorso artistico autonomo e indipendente, lontano dalle logiche commerciali dell’industria musicale.
Dotata di una straordinaria estensione vocale ereditata dalla madre Basilia, amò sin da bambina la musica lirica e, già a sedici anni, scrisse poesie, studiò musica e pianoforte, anche se in seguito preferì come suo strumento la chitarra. I temi privilegiati delle sue canzoni sono: la pace, l’antimilitarismo, l’ecologia, l’utopia, l’amore, il rapporto donna-uomo e l’attesa del cambiamento. Tra i suoi riferimenti musicali vi furono Bob Dylan e Joni Mitchell.
Il suo debutto artistico avvenne a Ginevra (Svizzera), dove visse a lungo prima di trasferirsi a Roma, in via di Casal del Marmo. Si esibì in numerosi spettacoli, soprattutto nella Svizzera francese e tedesca, in Germania e in Francia (tra cui un’esibizione radiofonica a Parigi), oltre che in programmi radiofonici e televisivi.
Nel 1968 scrisse «Via del Governo Vecchio» e nel 1971, vinse il primo (e unico) Festival per cantautrici di Vasto con il brano «Ragazza madre», che affrontava con coraggio un tema allora poco rappresentato nella musica leggera italiana.
Nel 1980 pubblicò il suo primo album, «Almeno tentare», composto da dieci brani realizzati con sole chitarre e percussioni, il quale segnò una tappa importante nel suo percorso artistico, riscuotendo ottimi giudizi dalla critica ma scontando una distribuzione limitata.
Nel frattempo, tenne concerti, fra gli altri, a Torino e Milano, in occasione della raccolta firme per l’abolizione della pena di morte. Sempre a Milano ricevette un premio poetico dal magazine «Artecultura» per il testo della canzone pacifista «Non si può più aspettare». In quegli stessi anni si aggiudicò un altro premio dalla critica specializzata, «Il premio del paroliere», per i testi delle sue canzoni.
Alla metà degli anni Ottanta incise la demo del brano «Non si interrompono i sogni» e negli anni ’90 si esibì in trio con Karl Potter (1950 – 2013, celebre percussionista statunitense che ha influenzato generazioni di musicisti sin dagli anni ’70 collaborando con artisti come Lucio Dalla e Pino Daniele) e Roberto Genovesi (noto chitarrista e tastierista romano che ha collaborato con artisti nazionali e internazionali) in vari concerti dal forte valore sociale: a Roma al Teatro Riari, a Villa Lazzaroni, al Teatro Anfitrione e in rarissime apparizioni televisive, fra cui il «Maurizio Costanzo Show» del 1993 e «Notte Cultura» su Rai 3 nel 1998. In quest’ultima trasmissione presentò il suo secondo album, «L’utopia ti cingerà la vita», per il quale fu definita «Un’ottimista in un mondo di pessimisti, Silvana Simone, libera da condizionamenti esterni, con le sue canzoni, fatte di musica originale, bella e di testi interessanti, poetici, dice tutto quello che pensa e forse è stata proprio questa sua schiettezza, originalità, a farle percorrere strade decisamente non omologate» (Notte Cultura — Rai 3). Il disco, composto da nove brani, ottenne ottimi riconoscimenti dalla critica e fu scelto dal settimanale «Avvenimenti» per una campagna di abbonamenti.
La cantautrice pacifista
Il 17 aprile 1999, a Bonn, in Germania, durante una manifestazione a favore del popolo curdo, Silvana salì sul palco con la sua chitarra e conquistò, con la sola forza della voce e della presenza scenica, un pubblico di 250.000 persone. Questo episodio segnò una nuova fase della sua carriera, dando impulso alla pubblicazione di nuovi lavori.
Si esibì a Berlino, su invito della WILPF (Women’s International League for Peace and Freedom) tedesca, e a Roma, durante il concerto-spettacolo contro la guerra, in Piazza Bocca della Verità il 10 novembre 2001, riscuotendo uno straordinario successo e ricevendo un ringraziamento da parte di Hevi Dilara, poetessa e musicista curda in esilio.
Nel 2002 la cantautrice compose per l’Italia la «Marcia mondiale delle donne» (adattamento dell’originale composta dalle canadesi Karen Young e Janet Lumb), presentata in anteprima al Parlamento Europeo durante la conferenza stampa per la marcia contro guerre, violenze e povertà. La sua fu l’unica voce italiana — accanto a cantautrici come T. Chapman, J. Mitchell, Björk, M. Sosa — ad accompagnare, lungo tutto il percorso, la marcia mondiale svoltasi a Roma, conclusasi in serata con un suo emozionante concerto. L’anno successivo pubblicò anche un singolo contenente la marcia, insieme ad altri quattro brani accuratamente scelti tra quelli già pubblicati.
Nel 2005 pubblicò «Armonia novella», un album che rifletteva la sua sensibilità e il suo impegno. Il disco si apre con «La danza nel freddo», ispirata alla sofferenza del popolo curdo, e si chiude con «Sulla sabbia», una riflessione intima e poetica sull’amore.
«Merçi» (Grazie), una canzone in francese presente in entrambi i dischi, si configura come una sorta di preghiera laica e rappresenta simbolicamente la sintesi della sua poetica. Tra gli altri brani significativi figurano: «Non si interrompono i sogni», «Anima», «Uomo», «Euterpe», «Apriti come un fiore», «Piccolo Tom», «A voi guerrafondai maledetti».
Fu stimata da John Birks Gillespie (1917–1993), detto Dizzy, uno degli inventori e figure chiave del bebop e del jazz moderno, che la volle con sé durante un’improvvisazione musicale in Francia, e dalla deputata e attivista Adele Faccio (1920–2007), che le regalò la sua Enciclopedia della Musica.
Nonostante gli ostacoli e l’isolamento, soprattutto da parte dell'industria musicale, riuscì a farsi ascoltare tramite internet, aprendo un sito e venendo intervistata dalla radio argentina Nuevas Sensaciones Italianas il 1° maggio 2020.
Silvana Simone è scomparsa a Roma il 25 ottobre 2020, dopo una lunga malattia.
In tale occasione, la Presidente della WILPF, Patrizia Sterpetti, la ricordò con queste parole: «A tutte/i le Pacifiste/i, in concomitanza con un traguardo importante quale la ratifica da parte di 50 Stati del Trattato di Proibizione degli ordigni nucleari (TPAN), questa mattina 25 ottobre alle 7.00 è deceduta l’artista Silvana Simone, che per noi di WILPF-Italia e per me, che le sono stata amica, ha rappresentato una complice fervente dell’obiettivo di contrastare la guerra e profetizzare una vita di equilibrio, di rispetto per gli esseri umani, per gli animali e il Pianeta. (…) Nella sua Arte e nella sua Vita c’è un’impronta: la Resistenza, la Solitudine, il Possibile «La chiarezza non si coglie come un fiore però, come montagna si può scalare» … c’è l’imperativo di rimanere sé stessa con le proprie convinzioni aldilà delle deficienze e dell’assurdità degli eventi, che si accumulano ispirati da logiche nefaste. (…) L’ultima volta che ci siamo viste prima che si trasferisse a Lecce nel gennaio 2019 è stato nel dicembre 2018, quando mi ha accolto nella sua casa per fornire a tre ragazzi gambiani rifugiati — venuti con me — coperte, lenzuola, suppellettili… Essere notturno, di grandi meditazioni e filosofia, Silvana ha utilizzato la sua musica per educare e per sfogarsi. (…) La sua una voce da opera prestata al blues. (…) Giuliano Bucarella, suo compagno di vita, fotografo e marito in questi ultimi giorni, ha rivelato che la notte del 21 ottobre nel dormiveglia Silvana ha detto: «Non lo sanno che chi non sogna non sa amare…!».
I riconoscimenti della critica
I critici di importanti testate giornalistiche nazionali scrissero così di lei: «Silvana Simone è una cantautrice che spiazza. Nello stesso disco usa la poesia più dolce e l’invettiva più diretta: il tutto con pochi strumenti…. voce potente, capace di acrobazie che ci riportano all’avanguardia, alla cosiddetta sperimentazione» (La Repubblica), «Lei, per cantare, ha bisogno di ambiti motivati socialmente. Non le interessano festival e consumo. Punta dritta al dialogo con chi l’ascolta…. Chitarra al collo, voce potente, è in grado di ipnotizzare con poesie in musica su pace, disarmo, amore (su basi nuove e paritarie) tra uomini e donne» (Il Manifesto), «Chi ama la musica che riesce a coniugare poesia e impegno, rabbia e fantasia, etica e libertà, la conosce. Uno dei suoi nuovi pezzi «La danza nel freddo», dedicata a tutti i profughi della terra, in particolare ai Kurdi, ha avuto un successo strepitoso in un grande raduno pacifista a Bonn, questo aprile. Duecentocinquantamila persone hanno applaudito al suo inno» (Liberazione).
Gianni Lucini, giornalista, scrittore e drammaturgo, con cui Silvana Simone collaborò componendo una serie di brani per «Il sentiero dell’ultimo viaggio», uno spettacolo dedicato a Rino Gaetano scritto nel 1985, evidenziò: «E poi c’è l’ironia, un’arma che Silvana usa in modo devastante con ottimismo e determinazione. I due dischi sono un po’ la trasposizione delle due facce di una cantautrice che fatica a farsi accettare per quello che è: una donna che canta e scrive parole e musica senza pensare allo sbocco commerciale. In altri paesi, probabilmente, sarebbe un personaggio importante».
Nel 2018, la poetessa, scrittrice e critico-recensionista letterario Marzia Carocci le dedicò questa recensione: «Conosciuta in America, Germania e in altre parti del mondo, intervistata in radio e programmi, presente su Youtube con numerosissimi brani dove il piacere di ascoltarla diventa bisogno emotivo di sentire una voce, una musica, un testo con un senso musicale raro. Silvana Simone è una cantautrice che da anni presenta un portfolio di brani dal grande valore morale, le sue canzoni hanno il coraggio delle idee, ogni testo parla di verità anche scomoda se vogliamo, ma autentica e soprattutto dura e cruda come spesso lo è la vita della quale non si ama parlare. Fra le note musicali, ricorda gli ultimi, le battaglie delle donne, il disagio, la vita inclemente dove non sempre i sentimenti portano a sorridere.
Testi importanti che a mio parere sono sottovalutati dalle case discografiche major italiane le quali, troppo spesso invece, danno spazio a testi mediocri con poco spessore etico-morale avvalorando purtroppo le costruzioni commerciali e sterili.
Ciò che differenzia la Simone rispetto molti cantautori è il riuscire ad amalgamare il testo, la musica e la voce in una teatralità magica che pochi riescono ad esternare. A volte pare di sentire un’invocazione, altre ancora una rabbia da espellere perché tutto ciò che scrive è verità, quella verità fatta di ingiustizie, soprusi e prevaricazioni. A questo punto viene da chiederci come mai un talento di questa portata, una cantautrice che scrive testi importanti, con una musica originale, una voce intensa straordinaria e una grandissima maestria nell’interpretazione, non venga riconosciuta nella sua e nostra terra di origine; l’Italia. Applaudita oltre oceano, grandi riconoscimenti critici, donna di grande forza, istrionica, intelligente, capace di rendere danza anche solo la parola; che meriterebbe premi importanti, un orgoglio italiano non valutato come dovrebbe preferendola a un vuoto che non lascerà scia...».
Fonti
Stasi Carlo,
"Dizionario enciclopedico dei salentini", Ed. Grifo, 2018.
“Sono nato cantando…tra due mari (Radici e canto nella poetica di Franco Simone, cantautore salentino", iQdB, Sannicola 2016;
"Silvana Simone: L'Utopia ci cingerà la vita" (recensione discografica all'omonimo LP) su "Il Gallo" (Tricase), a. III, n° 17, 29.8.1998, pag. 6;
Armonia Novella (recensione discografica al CD di Silvana Simone) su
"Il Gallo" (Tricase), 15.8.2000, an. V, n° Speciale;
"Silvana Simone, una salentina per l'Inno mondiale delle donne (la cantautrice scelta dal Parlamento Europeo)" su "Quotidiano di Lecce" (Cultura & Spettacoli), pag 11, 14.4.2001;
"L'Inno Mondiale delle donne è salentino (Silvana Simone)" su
"Il Gallo" (Tricase), 23.6.2001, an. VI n° 13, pag. 15;
https://www.pressenza.com/it/2020/10/silvana-simone-la-gioia-dentro-se-non-ce-me-la-invento/
https://www.dailygreen.it/silvana-simone-la-cantante-pacifista/
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