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  • Immagine del redattorePro Loco Acquarica del Capo

Angelo Pedaci (1892 - 1915)


Tenente Angelo Pedaci
Tenente Angelo Pedaci

Angelo Pedaci nacque il 30 maggio 1892 ad Acquarica del Capo, da Francesco (Avvocato e Notaio) e Letizia Scupola da Specchia. In seguito a una delusione d’amore ostacolata dalla madre, a 18 anni intraprese la carriera militare nell’esercito, divenendo Sottotenente di complemento del 10° Reggimento Fanteria durante la Prima Guerra Mondiale.

Partito per il fronte il 24 maggio, «partecipò a importanti combattimenti così brillantemente da meritarsi la medaglia al valore» (cit. dal «Piccolo Giornale d’Italia» del 05/09/1915). E invero ottenne l’Encomio solenne, una ricompensa militare per lodevole comportamento, pubblicata nell’ordine del giorno per essere da esempio agli altri soldati.

Il 20 luglio 1915, sul Monte San Michele (Provincia di Gorizia), mentre incoraggiava i suoi uomini durante la seconda battaglia dell’Isonzo tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, fu colpito in pieno petto esalando l’ultimo respiro al grido di «Viva l’Italia, avanti Savoia!».

Nel trigesimo della sua morte fu lutto cittadino e numerosi gli intervenuti dai paesi vicini e le rappresentanze civili e militari, tra cui, per la Croce Rossa, il Cav. Giuseppe Cardone di Salve. Il tenore Alessandro Giannuzzi e il Dott. Vito Caputo di Melissano pronunciarono un discorso innanzi alla sua casa, dove si formò un imponente corteo che, accompagnato dalla banda musicale di Presicce, giunse in Piazza Municipio; qui, prima di entrare in chiesa, intervennero gli Avvocati Giovanni Mauro di Salve e Ferdinando Ponzetta di Morciano di Leuca.

Con il Tenente Raffaele Stasi e il Tenente Luigi Marzo (rispettivamente Medaglia d’Oro e d’Argento al Valore Militare) fu tra i tre ufficiali onorati assieme a sessantuno soldati mediante la costruzione, nel 1922, del Monumento ai Caduti della Patria realizzato dall’artista Luigi Antelmi.

Il 29 luglio 1923, sulla facciata del palazzo di famiglia, fu inaugurata una targa commemorativa di bronzo recante la scritta:

«DONÒ IL BACIO ALLA SOGLIA PATERNA / E FU / SPLENDORE DI GUERRA MARTIRIO DI GLORIA / IL SUO CAMMINO / ANGELO DI FRANCESCO E LETIZIA PEDACI / SOTTOTENENTE / PER UNA PIÙ LIBERA E PIÙ GRANDE ITALIA / CADDE SUL SAN MICHELE / IL 20 LUGLIO 1915 / MAGNANIMO ESEMPIO D’EROISMO / FIORE PURPUREO DI GIOVINEZZA».

Successivamente il Comune di Acquarica del Capo gli dedicò la via su cui si trova la dimora paterna, in precedenza intitolata alla Regina Margherita.


(Fonti: Antonio Brigante «L’alloro sfrondato. Acquarica del Capo tra Grande Guerra e Fascismo», Galatina, Ed. Panico, 2009; Saverio La Sorsa, «La Puglia e la guerra mondiale», Ed. F. Casini, 1928; «La provincia di Lecce» (1916: A. 22, lug., 23, fasc. 27); «Piccolo Giornale d’Italia» del 05/09/1915; Istituto Comprensivo Presicce - Acquarica, "Tra noi per sempre - stradario commentato", 2014)

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