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Immagine del redattorePro Loco Acquarica del Capo

Raffaele Stasi (1896 - 1917)

Nascita di un eroe

Il Tenente Raffaele Stasi
Il Tenente Raffaele Stasi

Raffaele Stasi nacque a Napoli l’11 febbraio 1896 da Noè Stasi, ufficiale di carriera di Acquarica del Capo (LE) in servizio a Napoli, autore di importanti pubblicazioni, e Egilda Mauro da Padova, Dama di compagnia della Regina.

Raffaello, come amava farsi chiamare, visse ad Acquarica del Capo presso Villa Egilda (dal nome della madre), "dove più sorrise la sua giovinezza" (cit. dalla lapide commemorativa).

Si diplomò al Liceo ginnasio "Terenzio Mamiani" di Roma e si iscrisse con ottimi risultati alla Facoltà di Medicina dell’Università di Roma che, dopo la morte, gli conferì la laurea ad honorem.

Ancora studente, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, interruppe gli studi e chiese ripetutamente di essere arruolato per il fronte ma, nonostante ciò, fu dichiarato inidoneo per motivi di salute.

Sottoposto a un'importante operazione per ottenere l'idoneità al servizio militare, riuscì ad arruolarsi nel febbraio 1916 presso il 2° Reggimento Bersaglieri ed inviato alla Scuola Militare di Modena.

A giugno fu nominato aspirante ufficiale e, a fine luglio, raggiunse al fronte il 130° Reggimento fanteria della Brigata Perugia a Campomulo; qui assunse il comando della 6° Compagnia mitraglieri, mettendosi subito in luce per le doti di comando e di coraggio negli scontri sul Monte Zebio e sul Monte Colombara.

Promosso Sottotenente a novembre, passò sul fronte dell’Isonzo nel maggio 1917 e, per il valore dimostrato nel combattimento di Castagnevizza, fu promosso Tenente per merito di guerra e proposto per l'Encomio solenne dal Comandante di Battaglione.

Assunto il comando della Sesta Compagnia, il 27 ottobre, dopo Caporetto, passò dal Carso all’Altopiano di Asiago. Entrato in azione in Val Miela il 15 novembre, a sud-est di Casara - Meletta Davanti, contrastò i movimenti nemici con una lotta che si protrasse sanguinosa per più giorni.

A metà novembre 1917 ebbe inizio una battaglia sul Monte Meletta Davanti (Altopiano dei Sette Comuni), posto a difesa della pianura veneta: per oltre una settimana i Fanti italiani opposero una dura resistenza agli Austriaci, il cui impeto iniziale dopo Caporetto si stava esaurendo.

Il 22 novembre 1917, durante un assalto frontale condotto alla testa della sua Compagnia contro una munita posizione nemica, Raffaele Stati venne raggiunto in pieno petto da una raffica di mitragliatrice al grido «Avanti, Savoia!». Ad un ufficiale accorso in suo aiuto sussurrò: «Zerbini, muoio. La mia mamma, andate avanti!».



I riconoscimenti nazionali

Monumento a Raffaele Stasi sul Monte Melette
Monumento a Raffaele Stasi sul Monte Melette

La sua morte ispirò "alate parole a D'Annunzio che in lui vide l'esaltazione dello spirito sulla materia" (Cit. Gen. Alberto Scotti).

Gli fu intitolato il cimitero militare di Marcesina (Trento) e un monumento lo ricorda a Melette di Gallio con questa epigrafe, dettata dal Senatore Giannino Antona Traversi:

«Raffaele Stasi / Tenente del 130° Fanteria / Medaglia d'Oro / per fervido amore di Patria / volontario di guerra / dopo innumerevoli prove / di singolare ardimento / nell’ora della riscossa / sull’Altipiano conteso / andò di là dal prodigio / incontro alla morte. / Se non fu dato agli uomini / rintracciare le sue spoglie mortali / qui / dinnanzi alle vette / del suo sangue vermiglio / aleggia il suo spirito immortale».

Come evidenziato dall'epigrafe, la salma inizialmente fu data per dispersa ma, dopo lunghe ricerche, la sorella Lucia la ritrovò e identificò.

Alla sua memoria venne concessa, con Regio Decreto del 31 marzo 1921, la Medaglia d’oro al Valor Militare con questa motivazione:

«Figlio unico e riformato, subiva un’importante operazione, per ottenere l’idoneità fisica al servizio e si arruolava volontario. Pur essendo studente di medicina, scelse e preferì l’arma di fanteria, nella quale, nominato ufficiale, fece 25 mesi di trincea, essendo di splendido esempio a tutti, per singolare coraggio nei numerosi combattimenti ai quali prese parte col suo reggimento. Sereno e calmo nel pericolo, paziente ed indefesso nella preparazione dei suoi soldati, instancabile in ogni evenienza, mai la sua costanza e la sua fede vacillarono di fronte alle più ardue situazioni. In una di queste, resa ancor più grave dalle difficoltà opposte dal terreno e dal nemico, ma, soprattutto dalle condizioni morali delle truppe stremate dalla lotta e dalla stanchezza, assaltando fortissime posizioni, condusse con slancio leonino la sua compagnia nelle trincee nemiche aspramente contese e, giuntovi per primo, cadde colpito a morte da una raffica di mitragliatrice al grido: "Avanti, Savoia!". Sublime esempio di elette virtù militari, di abnegazione, di devozione al dovere e di ardente amor di Patria. — Meletta Davanti, 22 novembre 1917».

La madre, che era Dama di compagnia della Regina, offrì successivamente la Medaglia d'Oro durante la manifestazione "Oro alla Patria", organizzata dal regime fascista il 18 dicembre 1935, durante la quale gli italiani furono chiamati a donare il proprio oro in risposta alle sanzioni comminate dalla Società delle Nazioni all'Italia per aver invaso l'Etiopia.

Riesumato a Foza, nel 1938 il suo corpo fu traslato, assieme ad altri 11 decorati con Medaglia d'Oro, nella Cappella centrale del Sacrario militare di Leiten (Asiago) progettato dall'Arch. Orfeo Rossato da Venezia, dove riposano i resti di 54.286 caduti italiani ed austro-ungarici.

Raffaele Stasi - dipindo di Carlo D'Aloisio da Vasto
Raffaele Stasi - dipindo di Carlo D'Aloisio da Vasto

Con il Tenente Luigi Marzo (Medaglia d'Argento) e il SottoTentente Angelo Pedaci, fu tra i tre ufficiali onorati assieme a sessantuno militari semplici mediante il Monumento ai Caduti della Patria di Acquarica del Capo (1922), la cui costruzione fu promossa dal padre in qualità di presidente dell’Associazione dei Combattenti e, successivamente, in veste di Sindaco.

In suo onore furono pubblicati: «In memoria del Tenente Raffaele Stasi dottore in medicina e chirurgia decorato della croce di guerra e medaglia d'oro al valore militare» (Matino, Ed. Carra, 1922);

«Lettere del Fante: in memoria del Tenente Raffaello Stasi» (1926), diario con lettere, donato dalla madre nel 1936 al Museo del Risorgimento in Napoli;

«In memoria del Ten. Raffaele dott. Stasi» (Galatina, Ed. Marra e Lanzi, 1932), biografia scritta dal padre.

Il 4 novembre 1928, sulla facciata di "Villa Egilda" Stasi (oggi Villa Valiani) in Corso G. Matteotti di Località Acquarica, i genitori fecero apporre una lapide in suo ricordo.

Carlo D'Aloisio da Vasto (1892 - 1971), artista di rilievo nel panorama culturale del Novecento, gli dedicò un dipinto riportante la dicitura "Motto: «il mito di Asiago»"; l'opera, esposta al Museo Campano della Guerra (1938) fondato su iniziativa di Gemma Capozzoli Fiore (sorella della Medaglia d’oro Mario Fiore), è attualmente conservata presso l'Archivio Storico della "Certosa e Museo di San Martino" di Napoli.

A Roma fu ricordato sul monumento ai Caduti del quartiere Prati, in via Cola di Rienzo n. 58, eretto il 7 giugno 1928, e mediante l'intitolazione di una strada nel 1964.

Gli furono intitolate strade a Napoli, Asiago, Vallo della Lucania (SA) e Acquarica del Capo (LE), oggi Presicce-Acquarica.


(Fonti: Noè Stasi, "In memoria del Ten. Raffaele dott. Stasi", Galatina, 1932; Carlo Stasi, "Dizionario Enciclopedico dei Salentini", Grifo, Lecce, 2018; Antonio Brigante, «L’alloro sfrondato - Acquarica del Capo tra Grande Guerra e Fascismo», Collana «Cultura e Storia» della Società di Storia Patria - Sez. di Lecce diretta da Mario Spedicato, EdiPan, 2009; G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, "Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1917" (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, Tipografia Regionale, Roma, 1968; AA.VV, "La donna italiana - rivista mensile di lettere, scienze, arti e movimento sociale femminile", Ed. Maglione e Strini, 1936; Gino Doria, "Le strade di Napoli - saggio di toponomastica storica", Ed. R. Ricciardi, 1979; Alberto Scotti, "La Prima Guerra Mondiale" in CalendEsercito '98, Stabilimento Grafico Militare, Gaeta; Il Tenente Stasi con la Brigata Perugia da Campomulo alle Melette | Segreti della storia (wordpress.com); monumento ai caduti - a lapide - ambito romano (sec XX) monumento (beniculturali.it))

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