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Vita e opere
Antonio Juan de Centellas (o Centelles) nacque a Valencia (Spagna) il 1° agosto 1616 da Gaspar Juan, cavaliere e tenente generale dell’Ordine di Montesa, e da María Centelles y Peñarroja.
Fu pronipote dell’umanista Honorato Juan Tristull (Vescovo di Osma, precettore di Filippo II di Spagna e del figlio primogenito di questi, il principe Carlos) di cui compose la biografia nel 1649.
Studiò Lettere e Retorica, proseguendo gli studi in Filosofia e Diritto Civile e Canonico presso l’Università di Salamanca. Dopo la laurea fu ammesso al Collegio Maggiore di San Salvador d’Oviedo in Salamanca dove si specializzò in legge; in seguito, ottenne anche la Cattedra di giurisprudenza presso l’Università locale.
Dal 1624 al 1645 rivestì la carica di Giudice penale e civile presso il Tribunale Supremo di Valencia.
Fu consigliere del Re per dieci anni e nel 1652 venne nominato Reggente della Cancelleria Reale, rimanendovi Presidente per otto anni. Nel 1652 sposò Aurelia Mercader dalla quale ebbe due figli, Joseph e Mariana.
Il suo operato nell’amministrazione valenciana gli valse la nomina a Cavaliere di Calatrava nel 1657. Gli furono attribuiti numerosi incarichi, tra cui quello di Consigliere dell’Ordine di Montesa, ambasciatore presso Malta, consulente del Sant’Uffizio, del Maestro Razionale e del Consiglio delle rappresaglie e dei sequestri dei francesi.
Da Valencia si trasferì a Napoli nel 1660 come Reggente del Consiglio Collaterale; qui, dal 1661 al 1667, ricoprì anche le cariche di Luogotenente della Camera della Sommaria.
Dal 1667 al 1669, su incarico del Vicerè, venne nominato governatore generale della Regia Dogana delle Pecore di Foggia e della Doganella d’Abruzzo, dove si trattenne facendo costruire un Archivo e combattendo molti abusi.
Ritornato a Napoli nel 1669, riprese il posto di Luogotente della Sommaria. Qui, nel 1670 pubblicò varie opere in lingua spagnola: "Controversia d'Onore e di Precedenza tra i Reggenti del Regio Consiglio Collaterale di Napoli", "Discettazione legale storica sulla precedenza di detti Reggenti nello stesso Consiglio Collaterale e in tutti gli atti", "Chiara luce della verità giuridica per la preminenza della dignità di Luogotenente della Regia Camera della Sommaria di Napoli" e "Difesa giuridica nel possesso qualificato della preminenza della dignità di Luogotenente".
Nel 1671 venne nominato Gran Cancelliere del Ducato di Milano.
Niccolò Toppi, archivista della Regia Camera della Sommaria, riporta che il Re, per i suoi meriti, lo chiamò a Corte a Madrid dove vi giunse il 4 ottobre 1677. Qui venne nominato Consigliere e procuratore Fiscale con diritto di voto nel Supremo Consiglio d’Italia presso Madrid nonché Conservatore Generale del Real Patrimonio, «posto di grandissima estimatione e confidenza».
Morì a Madrid il 29 novembre 1681.
Acquarica cambia nome in Centellas
La Regina Mariana d’Austria, con Privilegio del 5 ottobre 1666, gli concesse il titolo di primo Marchese di Centelles e la Terra di Centellas “che è nella provincia Idruntina” (di Terra d’Otranto). Infatti, il 1666 è l’anno in cui Laura Guarino - prima Duchessa di Alessano e nipote del Barone di Acquarica Fabrizio Guarino Junior - con l’assenso del marito Filiberto Ayerbo D’Aragona, Principe di Cassano e Marchese di Grotteria, vendette il feudo di Acquarica del Capo a Centellas per 2.000 ducati, con patto di ricompera dopo vent'anni.
Nel 1669 Antonio Juan De Centellas impose il proprio nome ad Acquarica, come confermato dalla «situazione dei pagamenti fiscali» delle Provincie del Regno di Napoli, dove è indicato tra i Baroni/Feudatari tenuti ai versamenti delle tasse: «Ill. Regente Don Antonio Iuan de Centellas […] per la terra di Aquarica del Capo al presente chiamata Centellas».
Niccolò Toppi, archivista della Regia Camera della Sommaria che lo conobbe in vita, nella sua monumentale «Biblioteca Napoletana» del 1678 (una delle fonti bibliografiche più importanti di tutta la storiografia delle provincie meridionali d’Italia) conferma la notizia annotando: «Antonio Iuan De Centellas, Cavaliere dell’Habito di Calatrava, Marchese di Centellas, Terra detta prima Acquarica del Capo in Terra d’Otranto».
A seguito della sua morte (1681), il 18 settembre 1683 la Regia Camera della Sommaria inviò una lettera Significatoria per il pagamento del rilievo del feudo di Acquarica Centellas al figlio Giuseppe (Joseph): questi, risiedendo in Spagna e non volendo trasferirsi nel Regno, non fu confermato nel possesso e il feudo, ritornato a chiamarsi Acquarica del Capo, ricadde nel Regio Fisco.
Ritornato in possesso di Laura Guarino, fu successivamente acquistato da Niccolò Ayerbo D’Aragona, al quale risulta intestato nei Cedolari del 1707.
Il ricordo del dominio di Centellas in Acquarica del Capo riecheggia nel nome della zona "Centelle", alle spalle del vecchio Municipio, dove è ubicato l'omonimo vicolo a corte (che conserva ancora elementi architettonici risalenti al XVI secolo) oltre che nello stemma, tuttora visibile seppur eroso dalle intemperie, presente sul portale di ingresso del Castello Medievale.
I riconoscimenti
Ricevette encomi da Nicolàs Antonio (iniziatore della bibliografia spagnola moderna), da Lorenzo Crasso (letterato, poeta e avvocato italiano) e da Niccolò Toppi (archivista della Regia Camera della Sommaria) che fece incidere il seguente elogio sotto un ritratto esposto nel suo Museo: "D. Antonio Ioanni de Centellas / Marchioni / Valentiae Nobilissimis Parentibus Orto, / Sed è Regno Neapolitano / Horiginem Habenti / Equitis Ordini Calatravae, / Regiam Cancelleriam Regenti / Regiae Camerae Locumtenenti / Ad Regium in Apulia Patrimonium / Regendum, et Reficiendum / Electo. / Singulari Doctrina, Vitae Integritate, Magnanimitate, / Modestia, / Litteratorum Fautori / Et Optimis Moribus / Eximio. / In Mediolanensi Statu Magno Cancellario / Tandem Matriti Regio Consiliario / Fiscique Patrono in Supremo Italiae Senatu, / Regiumque Diplomatum Asservatori Praeclarissimo. / Nicolaus Toppius J.C. / Eius perpetuo Heroi / Elogium Hoc, utinam perpetuum / devoto animi posuit / Anno reparatae salutis MDCLXXVIII. / Idibus Iulij .
Toppi, ne descrisse la personalità con queste parole: «Sono gl’adornamenti dell’animo suo una bontà massiccia, integrità inalterabile, e gravità in tutte le sue operationi, accoppiata con una sincerità di maniere così cortesi e affabili che da lui non si partì mai alcuno mal soddisfatto, ancorché non avesse ottenuto ciò che desiderava».
(Fonti: Antonio Juan de Centelles | Real Academia de la Historia (rah.es); Niccolò Toppi, «Biblioteca Napoletana», stampato da Antonio Bulifon, Napoli, 1678; Hipólito de Samper, «Montesa ilustrada», Vol. 2, Real Colegio de la Orden de Montesa, por Geronymo Vilagrasa, 1669; «Nova situatione fiscale de pagamenti fiscali de carlini 42 à foco delle Prouincie del Regno di Napoli, & Adohi de Baroni, e Feudatarij, dal primo di Gennario 1669 auanti, fatta per la Regica Camera della Summaria di ordine dell’Illustrissimo, & Eccellentissimo Signore D. Pietro Antonio De Aragona», Napoli, Regia Stampa Egidio Longo, 1670; Attilio Antonelli, “Cerimoniale del viceregno spagnolo e austriaco di Napoli 1650 – 1717”, Rubbettino Editore, 2012; Istituto Comprensivo Statale Acquarica del Capo, "Acquarica del Capo - percorsi nel territorio e nella memoria", Editrice PrintLeader, 2001; Francesco Calò e Daniele Lia, "Viaggio nel Capo di Leuca", Associazione Salento in Volo, 2014)
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