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Immagine del redattorePro Loco Acquarica del Capo

Asilo Infantile San Giuseppe (Sec. XX)


Asilo Infantile San Giuseppe
Asilo Infantile San Giuseppe

L'edificio, situato di fronte al Castello Medievale, fu in origine la residenza dei coniugi Luigi Coletta e Concetta M. Giannuzzi, nipote del rinomato latinista Prof. Don Giuseppe Giannuzzi e sorella del tenore Alessandro Giannuzzi.

Originariamente composto da tre stanze al piano terra e altrettante al primo piano, nel 1935 venne acquistato da Carlo Marzo (1880 – 1970, piccolo proprietario terriero) con l'intenzione di donarlo a delle religiose. Marzo era profondamente sensibile ai problemi religiosi e assistenziali del paese: nel 1922 fu nominato Ministro del Terzo Ordine Francescano nel Primo Consiglio Provvisorio Maschile presieduto da Don Carlo Brigante e nel 1923 entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione della Congregazione di Carità locale, erede universale del benefattore Epifanio Coletta, presso la cui abitazione (ove oggi sorge la Casa di Riposo) nello stesso anno era stato avviato un primo asilo infantile sotto la guida di Don Carlo Brigante.

Insieme a sua moglie Domenica Marzo, lavorò per sistemare l'edificio e, nel giugno del 1935, acquistò il giardino adiacente appartenente a Donato Pedaci.

Più tardi, i coniugi Rocco Amato (commerciante di tessuti) e Brigida Marzo (sarta), che avevano recentemente perso il loro unico figlio Carlo di dodici anni, si occuparono dell'arredo, fornendo letti, tende, tappeti e stufe, oltre a cinquanta inginocchiatoi di legno per la cappella interna e un pianoforte.

Don Carlo Brigante, scrisse che si parlò «... a destra e a sinistra per vedere quali suore sarebbero convenute meglio e sarebbero state più pronte a venire presto. Ed anche qui il Signore fu propizio poiché per un semplice caso fortuito, si venne a conoscenza delle Discepole di Gesù Eucaristico», con sede madre a Tricarico (Basilicata).

Il “caso fortuito” è così narrato nella «Cronistoria della Casa delle Suore di Acquarica del Capo»: «La rev.ma Madre (Generale) stava in trattativa con un’altra Casa che si sarebbe dovuta aprire in Acquarica di Lecce, una piccola frazione di Vernole. La lettera della rev.ma Madre, indirizzata al parroco di quel paese (Acquarica di Lecce), venne a finire nelle mani del rev.mo Parroco di Acquarica del Capo d. Carlo Brigante. Questi dopo averla letta, la consegna a Carlo Marzo, il quale tutto giulivo riconosce in questo la volontà di Dio». Durante l’incontro presso la curia di Ugento, «la Superiora, Suor Letizia Nigro, sorrise e disse che la lettera era diretta al Parroco dell’altra Acquarica. Ma Carlo Marzo insistette per avere le Suore Discepole di Gesù Eucaristico in Acquarica del Capo». Suor Maria Machina, Madre Generale, e Suor Paola Schiavone, Superiora, furono ospitate ad Acquarica da Carlo Marzo col quale raggiunsero l’accordo.

Il 2 aprile 1936, quattro Suore arrivarono in paese, accolte calorosamente dalla popolazione e dal Notaio Carlo Pedaci. Questo fatto portò all'apertura dell'«Asilo Infantile S. Giuseppe» il 25 aprile dello stesso anno, che accolse 52 bambini.

La denominazione fu scelta da Marzo come gratitudine per l'intercessione del Santo nella realizzazione dell'opera. Infatti, con atto di donazione del 27 febbraio 1947, modificato il 13 febbraio 1948, Marzo stabilì che le Suore dovessero celebrare le Quarantore in onore di San Giuseppe durante la sua festa e, in tale occasione, fino alla metà degli anni '60 del XX secolo, fu invalso l'uso di invitare anziani poveri a pranzo nel salone delle Suore, dove i coniugi Marzo avevano posizionato una statua in cartapesta della Sacra Famiglia.

Le attività delle Suore includevano la catechesi, la cura dei bambini e la scuola di sartoria per le giovani. Tuttavia, non fu loro concesso di visitare gli infermi a domicilio. Per questo motivo, nel 1938, fu fondata l'Associazione laica delle Dame di Carità, grazie alla collaborazione della Superiora Suor Paola Schiavone, di Donna Annetta Dolce Macagnino, della Superiora delle Religiose di Ugento e di un Padre missionario di San Vincenzo De Paoli.

Dieci persone si impegnarono a sostenere le necessità dell'istituto, ma l'aiuto straordinario non fu necessario grazie alla partecipazione attiva dell'intera comunità, incluso il Comune. In particolare, il Podestà Alfredo Arditi "(...) considerato che tale istituzione supremamente umana e sociale era vivamente reclamata dalla totalità degli abitanti, convinti che con l'avviamento al ben operare delle piccole menti e dei tenerissimi cuori si preparano e si educano le coscienze di domani, che dovranno poi essere la guida delle nuove generazioni (...)" con Delibera del 7 maggio 1936 concesse un sussidio di Lire 1.000 annue erogato fino al 1943.

Nel 1944, il Commissario Adolfo Stefanachi diede in locazione a Carlo Marzo, per Lire 300 all'anno, un cortile e tre locali adiacenti alla proprietà di Marzo usata per l'Asilo, ampliando così lo spazio a disposizione delle suore e dei bambini.

L'atto di donazione del 1947 documenta l'ampliamento dell'edificio: sette vani a volta al pianterreno, inclusa la stanza usata come Oratorio, tre scantinati, un pozzo di acqua sorgiva, una cisterna, cinque vani a volta al primo piano, due scale per il primo piano e una per il terrazzo, oltre a un giardino di 1130 mq con pergolato.

In seguito, le Suore Discepole di Gesù Eucaristico furono trasferite a Presicce presso la Scuola Materna “Gesù Eucaristico” e il loro posto venne assunto dalle Suore Oblate di San Benedetto Giuseppe Labre.


Fonti

  • Brigante Antonio,

    • e Tosi Flora, "50 anni di presenza delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico,1936 - 1986", Laborgraf, 1986;

    • "L'onda lunga del Fascismo - Salento e Acquarica del Capo dal 1925 al 1936", Ed. Giorgiani, 2016;

    • "L'impero la guerra e il crollo - Acquarica del Capo da 1936 al 1946", Ed. Milella, 2022.



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