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  • Immagine del redattorePro Loco Acquarica del Capo

Cappella di San Donato (Sec. XX)


Cappella di San Donato in località Acquarica del Capo
Cappella di San Donato - Loc. Acquarica

La cappella, situata in via Cavour, fu commissionata nel 1963 dai coniugi Donato Occhilupo e Carmela Grezio che, a seguito di una grazia ricevuta, la fecero costruire dal maestro Alfredo Martella su progetto del Geom. Francesco Zappatore da Barbarano del Capo.

La facciata è realizzata in pietra locale mentre il portale è sormontato da una finestra circolare con vetri colorati e da un frontone decorato con cornice ondulata. Ai lati del frontone, l’elemento decorativo assume la forma di due minuscoli campanili a vela doppia.

Ha un’unica aula con superficie di circa 70 mq, volta piana e cornici di stucco.

L’arredo interno consiste in un grande Crocifisso sulla parete di fondo, una statua in gesso di San Donato, realizzata a Parma nel 1962, e una statuetta della Madonna Immacolata.

Il 7 agosto, nei pressi della chiesetta, si celebra la tradizionale festa rionale dedicata al Santo, Vescovo Martire di Arezzo vissuto nel IV secolo, considerato protettore degli epilettici, essendogli attribuita la guarigione miracolosa di un bambino.

Il più famoso dei suoi miracoli fu quello del calice (raffigurato ai piedi del Santo nella statua presente nella Cappella), che fu anche causa del martirio: durante la celebrazione della Messa, dei pagani entrarono con violenza nel tempio e frantumarono il calice; il Santo invocò il Signore, raccolse i frammenti e li rimise insieme, ma ne mancava uno; noncurante di ciò, vi versò del vino servendolo ai fedeli senza che ne cadesse dal fondo. A causa del miracolo, 79 pagani si convertirono al Cristianesimo ma, dopo un mese, Donato fu arrestato e decapitato.

Nel 2012, Don Giovanni Zanchi, Canonico della Cattedrale di Arezzo, inviò all'allora Parroco di Acquarica, Don Beniamino Nuzzo, una reliquia ossea di San Donato.

All’interno della Cappella, nei mesi di dicembre e gennaio, viene solitamente allestito il tradizionale presepe artistico poliscenico del presepista Antonio Occhilupo coadiuvato dall’Associazione "TerraFranca - Devoti di San Donato". Ad instillare la passione per il presepe fu Don Tito Oggioni Macagnino, Parroco di Acquarica e missionario-eroe in Rwanda, come dichiarò il Sig. Occhilupo al giornale "PiazzaSalento": «Ricordo da ragazzino i presepi che Carlo Marzo faceva in chiesa su richiesta di Don Tito... ed io stavo lì ad osservare ed imparare. Poi ho cominciato a fare un mio piccolo presepe quando avevo 15 anni e da allora non mi sono più fermato. Ogni anno un presepe più ricco e più grande per il piacere dei visitatori». Il presepe, visitato da migliaia di turisti (tanto da superare le 3500 presenze nel 2010), attraverso 150 scene e 500 pupi artistici (di cui la metà circa realizzati da esperti pupari salentini e i restanti dallo stesso Occhilupo) riproduce fedelmente i monumenti storici, le bellezze architettoniche e la vita domestica di Località Acquarica, offrendo uno spettacolo artistico originale e maestoso.


Fonti

  • AA. VV. Istituto Comprensivo Statale Acquarica del Capo, "Acquarica del Capo - percorsi nel territorio e nella memoria", Editrice PrintLeader, 2001;

  • Colella Giancarlo, "Nel presepe c'è il paese di una volta, e 500 pupi: galleria fotografica - Piazzasalento", 13 dicembre 2013);

  • Miglietta Piera, "Mostra del Presepe artistico poliscenico di Acquarica del Capo", in "39° Parallelo", periodico di informazione e cultura della Pro Loco Tiggiano, Anno XI, n. 6, Dicembre 2011;

  • Palese Salvatore (a cura di), "Carissimi - lettere di don Tito Oggioni Macagnino agli Acquaricesi - 1978 - 1991", Parrocchia San Carlo Borromeo, Pubbligraf, 2002).


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