Carlo Marzo nacque il 4 novembre 1879 ad Acquarica del Capo, terzo di cinque figli di Salvatore e Lucia Susanna, quest’ultima figlia di Tommaso e originaria di Galatone. Egli fu un piccolo proprietario terriero e benefattore del suo paese natale, nel quale risiedette in via Luna n. 35 (oggi via della Resistenza).
La sua esistenza fu contraddistinta da una spiccata sensibilità verso le problematiche religiose e assistenziali della comunità.
L’impegno sociale di Marzo si concretizzò in molteplici forme: nel 1922 fu nominato Ministro del Terzo Ordine Francescano nel Primo Consiglio Provvisorio Maschile, sotto la presidenza di Don Carlo Brigante, e nel 1923 entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione della Congregazione di Carità locale, erede universale dei lasciti del benefattore Epifanio Coletta.
All’età di 51 anni, il 30 agosto 1930, convolò a nozze con Domenica Marzo (3 marzo 1903 — 9 novembre 1990), un’insegnante figlia di Giuseppe e Maria Melcarne.
Il contributo più significativo di Carlo Marzo alla sua comunità giunse nel 1935, quando acquistò un immobile di fronte al Castello Medievale. L’edificio, precedentemente appartenuto ai coniugi Luigi Coletta e Concetta M. Giannuzzi, fu acquisito con l’intento di donarlo a un ordine religioso. Insieme alla moglie Domenica, si dedicò accuratamente alla sistemazione della struttura e, nel medesimo anno, ampliò la proprietà acquistando il giardino adiacente da Donato Pedaci. Successivamente, vennero coadiuvati dai coniugi Rocco Amato (commerciante di tessuti) e Brigida Marzo (sarta), che avevano recentemente perduto il loro unico figlio Carlo, dodicenne, i quali curarono amorevolmente gli arredi interni in sua memoria.
Un evento dal sapore provvidenziale condusse all’incontro con le Suore Discepole di Gesù Eucaristico. Don Carlo Brigante annotò che si parlò «... a destra e a sinistra per vedere quali suore sarebbero convenute meglio e sarebbero state più pronte a venire presto. E anche qui il Signore fu propizio poiché per un semplice caso fortuito, si venne a conoscenza delle Discepole di Gesù Eucaristico», con sede madre a Tricarico (Basilicata).
Il «caso fortuito» è dettagliatamente descritto nella «Cronistoria della Casa delle Suore di Acquarica del Capo»: «La rev.ma Madre (Generale) stava in trattativa con un’altra Casa che si sarebbe dovuta aprire in Acquarica di Lecce, una piccola frazione di Vernole. La lettera della rev.ma Madre, indirizzata al parroco di quel paese (Acquarica di Lecce), venne a finire nelle mani del rev.mo Parroco di Acquarica del Capo d. Carlo Brigante. Questi dopo averla letta, la consegna a Carlo Marzo, il quale tutto giulivo riconosce in questo la volontà di Dio».
Durante l’incontro presso la curia di Ugento, «la Superiora, Suor Letizia Nigro, sorrise e disse che la lettera era diretta al Parroco dell’altra Acquarica. Ma Carlo Marzo insistette per avere le Suore Discepole di Gesù Eucaristico in Acquarica del Capo». Suor Maria Machina, Madre Generale, e Suor Paola Schiavone, Superiora, furono ospitate ad Acquarica da Carlo Marzo, con il quale giunsero a un accordo.
Il progetto si concretizzò il 2 aprile 1936 con l’arrivo di quattro suore. Il 25 aprile dello stesso anno fu inaugurato l’Asilo Infantile San Giuseppe, che accolse inizialmente 52 bambini. La denominazione dell’asilo fu personalmente scelta da Marzo quale segno di riconoscenza per l’intercessione del Santo, Patrono del Terzo Ordine Francescano di cui faceva parte. E a devozione del quale, il 19 marzo 1929 (giorno della festa del Santo) donò un’elegante pisside in argento alla Chiesa di San Carlo Borromeo.
La sua profonda dedizione all’opera è comprovata dall’atto di donazione del 27 febbraio 1947 (successivamente modificato il 13 febbraio 1948), mediante il quale stabilì che le suore dovessero celebrare le Quarantore in onore di San Giuseppe durante la sua festa, e, in tale occasione, fino alla metà degli anni '60 del XX secolo, fu invalso l'uso di invitare anziani poveri a pranzo nel salone delle Suore, dove i coniugi Marzo avevano posizionato una statua in cartapesta della Sacra Famiglia quale richiamo ai valori della famiglia.
Carlo Marzo si spense il 24 aprile 1970, all’età di 90 anni, lasciando alla comunità di Acquarica un’importante eredità sociale e spirituale.
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