La Chiesa Parrocchiale
Singolare esempio di architettura religiosa contemporanea, è la quarta chiesa parrocchiale di Località Acquarica, realizzata per volere di Don Tito Oggioni Macagnino a partire dal 1972 e inaugurata il 12 ottobre 1975, grazie alle offerte dei fedeli e al contributo dello Stato.
La nuova struttura si rese necessaria a causa dell'incremento demografico di Acquarica del Capo. Per tale occasione Francesco Pedaci, "il Notaio poeta", scrisse una poesia in vernacolo che esprimeva i timori e lo stupore della popolazione di fronte a una struttura più grande e moderna che rompeva con gli schemi tradizionali dell'architettura religiosa.
L'11 luglio 1964 venne concluso il contratto di acquisto del suolo per la chiesa, la casa canonica e l'oratorio in zona "Lame", di proprietà del Dott. Alfredo De Leo, e nel 1971, fu commissionato il progetto al Prof. Arch. Benito Paolo Torsello da Alessano, (che ne diresse i lavori in contemporanea a quelli della Scuola media di Presicce), cui si aggiunse nel 1972 il Prof. Giuseppe Cristinelli da Venezia.
Si tratta dell'unica architettura religiosa realizzata in provincia di Lecce dai due noti architetti e accademici (scomparsi di recente), a quel tempo docenti presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, padri della Teoria del restauro in Italia e autori di centinaia di pubblicazioni.
L'edificio, realizzato da maestranze di Galatina su una superficie di circa 621 mq, è ubicato in via Don Minzoni e, con l’annesso Oratorio, gli uffici parrocchiali e gli impianti sportivi, occupa un intero isolato.
Il Prof. Cristinelli lo descrisse con queste parole: «La concezione planimetrica generale della nave prende forma da uno schema tipologico volutamente privo di ogni artificiosità e impostato sul quadrato. Si è inteso infatti ricercare una rispondenza tra lo schema tipologico chiaro e semplice e la genuinità funzionale e la immediatezza spaziale che caratterizzano i rapporti di corale partecipazione di tutta l’assemblea nel rito cattolico. I prismi laterali determinano un portico interno che, oltre a fungere da spazio di mediazione tra l’ingresso e l’assemblea, determina il ritmo cadenzato delle processioni. Una opportuna scelta e disposizione di aperture luminose nella copertura a travi incrociate, i sistemi di vetratura adottati e l’adozione di vetri colorati consentono di utilizzare la luce come elemento fondamentale di qualificazione architettonica dello spazio interno».
Il progetto, pertanto, ha previsto «un’aula quadrata chiusa su tre lati da una serie di parallelepipedi di calcestruzzo di diversa altezza, accostati come canne d’organo» la più alta delle quali è costituita dal campanile, dotato di due orologi e sette picole campane, mentre lo spazio interno, delimitato dai due colonnati ai lati, richiama l’idea di chiostro.
Il pavimento originale, disegnato dall'artista Pier Luigi De Luigi da Venezia, è stato realizzato in cotto con inserti di marmo bianco e blu a forma di croce, quello del presbiterio è in marmo bianco, così come l’altare, l’ambone e il fonte battesimale (tutti e tre realizzati nella primavera del 1977).
Gli arredi più belli della chiesa sono:
un crocefisso in ferro battuto(1978), disegnato dall'Arch. Benito Paolo Torsello e realizzato dal Maestro Giacinto Nuzzo da Taurisano;
una statua lignea della Madonna con Bambino (1981), opera dello scultore Arturo Runggaldier di Ortisei (Bolzano);
il singolare tabernacolo bronzeo che custodisce il Santissimo Sacramento (un unico pezzo raffigurante un sole che diffonde i raggi sulla storia dell’umanità), sul progetto dall’Arch. Antonio Bramato da Miggiano, realizzato nel 1987 e orginariamente custodito in una cappellina delimitata da grate;
l'acquasantiera in marmo di Carrara, sul progetto dell’Arch. Corrado Cazzato da Presicce (1990);
le quattordici stazioni della "Via Crucis" a tasselli smaltati veneziani su fondo dorato (1990) e i due mosaici con scene della resurrezione nell’abside (1997), tutti realizzati dal Maestro Salvatore Marrocco da Taviano;
Il 22 ottobre del 2000, al termine delle opere di ristrutturazione e completamento dirette dall'Arch. Corrado Cazzato, fu celebrata una solenne dedicazione presieduta da S.E. il Vescovo Mons. Vito De Grisantis.
La Chiesa è attualmente oggetto di un ulteriore e imponente intervento di manutenzione e ammodernamento.
L'Oratorio «Don Tito»
Oltre alla realizzazione della nuova chiesa madre, Don Tito Oggioni Macagnino legò il suo nome alla costruzione dell'annesso oratorio e relativi impianti sportivi, convinto che tale complesso rappresentasse uno strumento di aggregazione dei giovani, dove trovare spazi e stimoli per curare anima e corpo.
L'ampio salone dell'oratorio, costruito con somme donate dai signori Luigi e Malvina Villani e inaugurato il 4 novembre 1971, fu inizialmente adoperato come luogo per le celebrazioni domenicali e festive in attesa del completamento della chiesa.
Progettato assieme alla Chiesa madre dagli Architetti Torsello e Cristinelli, utilizzando anche qui uno schema tipologico basato sul quadrato, alla fine degli anni Settanta, il salone fu il centro di attività ricreative, teatrali e di formazione: Acquarica del Capo, diventò in poco tempo una delle sedi in cui si svolgevano dibattiti e conferenze culturali con personalità note come Italo Mancini (presbitero, filosofo, teologo, storico della filosofia e accademico italiano), Luigi Bettazzi (Vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace) e David Maria Turoldo (presbitero, teologo, filosofo, scrittore, poeta e antifascista italiano).
Nell'ottobre del 1979 fu avviato il centro sportivo e nel 1984 fu inaugurato il parco giochi, quest'ultimo donato dalla famiglia di Oronzo Bleve in memoria del figlio Roberto.
Il 29 novembre 2014, il complesso fu intitolato a Don Tito con una solenne celebrazione presieduta da Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, e la scopertura di una lapide commemorativa apposta nell’atrio del sagrato della chiesa Madre.
(Fonti: Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Chiesa del Cristo Risorto <Acquarica del Capo> - - Acquarica del Capo - Ugento - Santa Maria di Leuca - elenco censimento chiese (chiesacattolica.it); Giuseppe Cristinelli (studiocristinelli.it); Istituto Comprensivo Statale Acquarica del Capo, "Acquarica del Capo - percorsi nel territorio e nella memoria", Editrice PrintLeader, 2001; Sito Internet del Comune di Acquarica del Capo; Don Salvatore Palese e Antonio Brigante, "Le Quattro Chiese Madri", Congedo Editore, 2001; Salvatore Marino, "Tracce di storia in Acquarica del Capo - Le iscrizioni - I campanili", Edizioni Leucasia, 2001; Daniela Casciaro, "Don Tito Oggioni Macagnino - Una pedagogia sulle orme del Concilio Vaticano II", 2014, Milella; Salvatore Palese (a cura di), "Carissimi - lettere di don Tito Oggioni Macagnino agli Acquaricesi - 1978 - 1991", Parrocchia San Carlo Borromeo, Pubbligraf, 2002)
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