Francesco Pedaci nacque a Lizzanello l'8 marzo 1922 da Carlo Pedaci, notaio, e Angela Calogiuri (+1937).
Orfano di madre a soli 15 anni, dopo gli studi classici nel collegio Colonna di Galatina, il 13 novembre 1945 conseguì la laurea in Giurisprudenza a soli 23 anni presso l'Università degli studi di Bari.
Nel 1964 vinse il concorso notarile ottenendo la nomina presso la sede di Ruffano.
Professionista e uomo stimato per i suoi modi semplici e veri e per lo spirito bonario e accattivante, scrisse svariati testi sul Salento e numerose poesie in vernacolo acquaricese, alcune delle quali furono inserite nell’opuscolo “Acquarica del Capo 1970”, una raccolta di indagini su fatti e vicende di Acquarica commissionata da Don Tito Oggioni Macagnino, che, assieme ad altre ricerche, contribuì alla creazione della "identità acquaricese".
Tutte le sue poesie furono poi raccolte nei due volumi “Zinzuli de casa” pubblicati dal Comune di Acquarica del Capo nel 2006.
Fu amico del noto storico e saggista salentino Aldo de Bernart (1925-2013) e di Nicola Giuseppe De Donno da Maglie (1920-2004), importante poeta dialettale dell’ultimo trentennio del Novecento italiano, ai quali dedicò alcune sue poesie in vernacolo.
Nei testi del "notaio poeta" (come amichevolmente lo ricorda il Prof. Carlo Stasi) emergono il vissuto delle persone semplici (lu scarparu, lu mercante, 'ntra lu barbieri, 'ntra la puteca de lu Pici Rizzu, ecc.), la descrizione di avvenimenti della vita quotidiana (matrimoniu, tiempu de elezioni, intra la chiesa, nu mortu, ecc.) e i segni della storia economica povera ma dignitosa del paese (Acquarica paese de le sporte, lu presepiu alle cave, emigranti, ecc.).
Morì il 27 maggio 1981, all'età di 59 anni.
(Fonti: Francesco Pedaci, "Zinzuli de casa - poesie in vernacolo acquaricese", a cura di Francesca Ruppi, 2006, Taurisano, Grafierre; Carlo Stasi, "Dizionario enciclopedico dei salentini", Ed. Grifo, 2018; Parrocchia "San Carlo Borromeo", "Acquarica del Capo 1970")
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