Giuseppe Marzo nacque ad Acquarica del Capo l’8 dicembre 1924. Nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, fu assegnato al distretto militare di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Fu qui che, il 4 agosto 1946, dimostrò un coraggio straordinario:
«accortosi che una bambina stava per annegare nel Po, travolta dalla forte corrente, e che un valoroso, accorso in suo aiuto, correva uguale pericolo, perché avvinghiato e impedito nei movimenti, si slanciava risolutamente in loro soccorso e, separatili, riusciva, con strenui sforzi, a trarre in salvo la bambina. Si slanciava nuovamente in aiuto dell’altro pericolante; ma, essendo questo scomparso dalla superficie, doveva desistere dal generoso proposito».
Questo gesto di audacia e altruismo non passò inosservato: Enrico De Nicola, primo Presidente della Repubblica Italiana, gli conferì la Medaglia d’Argento al Valore Civile con decreto datato 24 aprile 1948. Inoltre, il Ministero dell’Interno riconobbe il suo valore con un Attestato di Pubblica Benemerenza, annunciato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 18 giugno 1948.
Dopo il ritorno al suo paese natale, si dedicò con passione agli studi di elettronica come autodidatta, diventando uno dei primi radiotecnici della zona, un campo all’epoca in piena espansione. Morì ad Acquarica del Capo il 21 giugno 2002 all’età di 78 anni.
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