La masseria fortificata Baroni, in passato chiamata anche masseria Piccola dei Citi, sorge su una leggera altura a 108 metri sul livello del mare, nei pressi di una delle poche aree rimaste di macchia di quercia spinosa (6 ettari). Il terreno di pertinenza della masseria era originariamente esteso per circa 35 ettari.
È raggiungibile da una via campestre che, dalla strada Presicce-Acquarica - Torre Mozza, si dirama sulla destra, prima di giungere alla Chiesa della Madonna di Pompignano,
Si tratta di un interessante esempio di masseria con due torri gemelle, delle quali una leggermente più ampia e scarpata alla base, realizzate in momenti diversi tra la prima e la seconda metà del XVI secolo.
La semplicità dei volumi è impreziosita dal raffinato disegno delle cornici su beccatelli che sostengono il parapetto dei terrazzi sommitali, dove caditoie, in asse alle porte ed alle finestre, proteggevano l'accesso alle torri: da queste gli assediati, messisi a sicuro sul tetto, gettavano olio bollente o pietre per difendersi.
Le torri, entrambe accessibili dal piano terra, dispongono di una scala in muratura di recente costruzione per raggiungere i primi piani, mentre la scala originaria era perpendicolare alla torre primaria e provvista di ponte levatoio.
Due lati dell'ampio cortile sono occupati da stalle e fienili, mentre sul prospetto posteriore è possibile ammirare due alti muri in pietra a secco (detti paralupi) a difesa degli animali. Di particolare interesse sono le murature a secco dei recinti che, per la tessitura del pietrame disposto a corsi orizzontali, si possono datare al XVI secolo.
In buone condizioni statiche, è attualmente disabitata.
Di pertinenza della masseria è il Palmento Baroni, un'antica struttura per la pigiatura dell’uva, dove, nelle murature di base, si possono individuare conci squadrati di grandi dimensioni che fanno pensare ad un riutilizzo di materiale proveniente da costruzioni più antiche, forse da strutture facenti parte di edifici dell’antico casale di Pompignano. Il palmento (consistente in un corpo di fabbrica con vani a volta e motivi di lesene e cornici nel prospetto) è ubicato sul tracciato dell'antica via romana "Sallentina", e rappresenta una testimonianza significativa della presenza del vigneto su terreni attualmente occupati da ulivi.
(Fonti: Istituto Comprensivo Statale Acquarica del Capo, "Acquarica del Capo - percorsi nel territorio e nella memoria", Editrice PrintLeader, 2001; Arch. G. Bortone, Arch. C. Cazzato, Prof. A. Costantini, "Schede insediamenti e elementi rurali", Elaborato I, Associazione dei Comuni di Acquarica del Capo e Presicce, 2018; Fondazione Semeraro - Masseria Baroni (galcapodileuca.it) )
Comentarios