Indice
Un palazzo dalle molteplici sfaccettature
Ubicato su Corso Giacomo Matteotti poco prima dell'ingresso al centro storico, rappresenta un notevole esempio di architettura Liberty dei primi anni Quaranta del XX secolo.
È l'ultimo palazzo del paese edificato con tecniche tradizionali da maestranze locali su progetto dell'Ing. Ubaldo Valente di Casarano. Interamente in muratura di conci di tufo provenienti dalle cave di Acquarica, presenta al suo interno locali con volte a spigolo, a stella e a padiglione.
Le facciate, tutte a vista, sono in conci isodomi modanati e presentano due ordini di cornicioni a livello delle coperture dei piani. Quello superiore, in particolare, si caratterizza per una serie di lesene con capitello ionico, tra le quali si aprono finestre sormontate da timpani molto elaborati.
È costituito da 13 stanze e 6 androni a piano terra, nonché 15 vani al primo piano - alcuni dei quali si affacciano sull'ampio terrazzo a balaustra - ai quali si accede attraverso due distinte scale da tre rampe ciascuna, oltre a una scala di servizio esterna. Nel grande salone di ingresso posto a piano terra è possibile ammirare il meccanismo dell'orologio comunale, restaurato nel 2002 dal Maestro Egidio Catullo.
Originariamente il palazzo era destinato ad attività agro industriale a piano terra (frantoio oleario e stabilimento vinicolo), civili abitazioni a primo piano e disponeva di un ampio giardino. Frazionato in diverse proprietà, ha ospitato varie famiglie fino a quando il Comune di Acquarica del Capo, nei primi anni Ottanta, decise di acquistarne la parte più consistente e pregevole col proposito di trasferirvi gli uffici comunali.
Nel 1985 gli eredi di Ermenegildo Villani donarono al Comune parte del giardino laterale e successivamente venne acquisita un’altra quota della proprietà la quale, mediante abbattimento di parte del muro di cinta, fu collegata con Parco delle Rimembranze, dando vita così ad un unico spazio pubblico: questo, a seguito di un referendum tra gli alunni delle scuole locali, venne denominato “Piazza dell’Amicizia”.
L'edificio ha ospitato la biblioteca comunale e le sedi di alcune associazioni del paese (Pro Loco, Protezione civile e Associazione Emigranti) e, dal 27 dicembre 2008, il Museo del Giunco palustre, trasferito nel 2016 presso il Castello Medioevale al fine di adibire il palazzo a nuova sede municipale (la seconda del Comune di Acquarica del Capo, dal 18 marzo 2016 al 14 maggio 2019).
Attualmente, nella sala intitolata ai Giudici Falcone e Borsellino, ospita le sedute consiliari del Comune di Presicce-Acquarica, oltre ad alcuni uffici distaccati del nuovo Ente nato dalla fusione di Acquarica del Capo e Presicce.
Parco San Carlo
Nell'aprile del 1985, a seguito della donazione da parte degli eredi del Dott. Ermenegildo Villani (1899 - 1973) di parte del giardino del loro palazzo, il Comune fece posizionare al centro del parco, esteso per circa 4200 mq, una statua di bronzo del Santo realizzata da uno scultore di Roma, con basamento in pietra di madregrazia, recante la seguente iscrizione: "Perché il popolo acquaricese / nel suo pensare e operare / si ispiri ai fulgidi esempi / del Santo Patrono / Carlo Borromeo / uomo di grande fede / pastore forte e saggio / servo instancabile dei poveri / A.D. 1985 / L'Amministrazione Comunale".
Nel 2023 il giardino ha subito un ulteriore intervento di riqualificazione con rimozione di parte del vecchio muro di cinta al fine di creare un unico spazio con Piazza dell'Amicizia.
Una "curiosa e spiritosa scoperta"
Con questo titolo il periodico comunale "Acquarica del Capo informa", nel Marzo del 2007, riportava questo divertente episodio:
"Durante i restauri del portone di Palazzo Villani, togliendo lo strato superficiale del lato sinistro è emersa una scritta con la matita che ha attirato l'attenzione non solo degli operai. Erano segnate le date della costruzione e della riparazione dello stesso portone. Ma ad attirare lo sguardo e a sorridere sul contenuto dello scritto, sono stati i versi del falegname Gennaro Carlo, noto, a detta di molti, per il suo spirito e la battuta pronta. Così si è espresso: Costruito dal maestro Formoso Francesco di Presicce il 1948. Riparato da Gennaro Carlo di Acquarica il 1965 e da Realino De Giorgi di Presicce. È pregato il maestro che lo riparerà ancora una volta d'informarmi dopo quanti anni l'ha riparato. Questo è il mio indirizzo: Al morto Gennaro Carlo, reparto falegnami presso osteria dei vini meridionali, n. 50 (Paradiso)". La stanza che ospitava la bottega di Carlo Gennaro è ubicata in via Epifanio Coletta, a poche centinaia di metri da Palazzo Villani.
Fonti:
AA.VV. Istituto Comprensivo Statale Acquarica del Capo, "Acquarica del Capo - percorsi nel territorio e nella memoria", Editrice PrintLeader, 2001;
Calò Francesco e Lia Daniele, "Viaggio nel Capo di Leuca", Associazione Salento in Volo, 2014;
Comune di Acquarica del Capo, "Acquarica del Capo informa", Marzo 2007.
Comments