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Immagine del redattorePro Loco Acquarica del Capo

Villa comunale "Aldo Moro" (Sec. XX)

Indice


Il monumento ad Aldo Moro

A due anni dall’omicidio di Aldo Moro (9 maggio 1978), il Comune di Acquarica del Capo volle intitolare una villa comunale allo statista originario di Maglie, innalzando un monumento in sua memoria.

L’opera fu commissionata a Francesco (Franco) Filograna, un rinomato scultore, pittore, bozzettista e progettista di monumenti, nato a Casarano il 21 marzo 1940 e residente a Galatina, presente dal 1960 in numerosissime rassegne d’arte ed estemporanee di scultura, proponendo le sue opere anche in riuscitissime mostre personali. Formatosi presso l’Istituto d’Arte di Lecce sotto la guida di Marcello Gennari e avendo frequentato un corso presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, Filograna, fu lodato come un «artista inquieto e interessante» (Rossano Marra, "il Galatino", 14/12/1990) e ricevette elogi dal Rettore dell’Università del Salento, Donato Valli, che ebbe a dire di lui che «Le sue sculture sono tutte dense di un linguaggio semplice, essenziale, fortemente allusivo, come è giusto che sia di ogni opera d’arte: s’indovina al di là della figura (…) una istanza che rinvia ad altre risposte di cui sfugge l’esatta portata, ma che implicano sicuramente un tempo nuovo e limitato, fitto di speranza e di fiducia. Ad intensificare questa sensazione valgono la nobile ieraticità delle figure e l’aperta espressione dei volti sempre decisamente e fortemente caratterizzati rispetto al corpo, cui viene affidata una funzione quasi aggettivale, di sottolineatura agli elementi di slancio e di trascendenza».

Dopo una serie di incontri con l’Amministrazione Comunale, il 29 settembre 1979, l’artista presentò gli elaborati di progetto del monumento e del giardino circostante e, con la Deliberazione n. 186 bis del 19/11/1979, la Giunta comunale affidò l’incarico per l’ideazione, fornitura e installazione dell'opera.


Nel maggio 1980 il busto in bronzo, alto 76 cm e del peso di circa 45 kg, tornò dalla fonderia di Verona: «un’opera pregevole, così come è stata definita dai tecnici delle fonderie in cui venne realizzata, che pure avevano avuto modo di lavorare ad opere simili provenienti da tutta Italia» (cit. dal «Quotidiano», 11 maggio 1982).

Il maestro Giuseppe Stanca di Casarano, sotto la supervisione dello scultore, eseguì l’installazione del basamento in pietra calcarea proveniente dal «manfìo», una località posta tra Taurisano, Ruffano e Casarano, a significare la salentinità dell’omaggio reso a Moro.

Nella parte superiore della colonna fu apposta la dedica «Ad Aldo Moro / maestro di sapere / e di vita / apostolo di libertà / dal martirio consacrato / alla storia e all’Italia».

L’area circostante il monumento, delimitata da via G. Di Vittorio, via Roma e via E. Coletta e via Caduti sul lavoro, fu sistemata e messa a giardino da un’impresa di Matino, secondo il progetto e le indicazioni dell'artista.

Il 1° giungo 1980, alle ore 19.00, il Presidente della Regione Puglia, Nicola Quarta (1927–2020) inaugurò la villa comunale alla presenza della autorità e dei cittadini.


L'attentato del 1982 e il furto del 2010


Il 9 maggio 1982, nel quarto anniversario della morte di Moro, alle 21.15, un ordigno contenente una modica quantità di dinamite squarciò in basso a sinistra il pesante busto, facendolo rotolare a sei metri di distanza e diroccando la base.

La notizia si diffuse sulle principali testate giornalistiche nazionali e locali, causando sgomento non solo Acquarica ma anche nei paesi vicini poiché si pensò a un attentato terroristico.

Le indagini condotte dai Carabinieri e dalla Digos portarono all’identificazione dei responsabili, sei giovani di Presicce, che furono processati e condannati in meno di un mese. La sentenza fu lieve, poiché il pubblico ministero escluse la motivazione terroristica, concedendo la sospensione della pena con la condizionale e un risarcimento di 4 milioni di Lire in favore del Comune.

Il busto, danneggiato ma non irrimediabilmente, non fu restaurato dall’Amministrazione Comunale perché fosse di monito e di insegnamento per la vita della comunità. L’iscrizione sulla stele non fu mai ripristinata.

Nel febbraio 1983, una replica del busto fu realizzata da Franco Filograna per sostituire l’originale, conservato presso il Municipio e poi a Palazzo Villani, dove fu dimenticato per anni. Nello stesso anno, lo scultore realizzò anche il bassorilievo in bronzo di Epifanio Coletta, che campeggia sulla facciata della Casa di riposo di Acquarica.

Nel 2010 il busto danneggiato venne trafugato da ignoti, trasportato nella campagna alle porte del paese e abbandonato in una pajara, dove fu ritrovato da alcune guardie giurate durante un controllo nel mese di febbraio.

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